Per effetto della crisi, la maggior parte dei Retailers ha attivato come misura la contrazione dell’attività di sviluppo per concentrarsi ad aumentare la capacità produttiva della catena. È questa l’EXIT STRATEGY?

lunedì 14 settembre 2009

IL NEGOZIO DEL FUTURO SARÀ INTERATTIVO

Novità che riguardano il retail alla fiera ABITARE IL TEMPO di Verona (17-21 settembre).
Sul tema del rilancio del settore della distribuzione è stato allestito uno "ShoppingLab", realizzato da Bestetti Associati con la collaborazione di Molteni, Valcucine, FendiCasa, B&B, Arper e altri. La finalità di questo showroom è mostrare non dei prodotti, ma delle idee, 3 "visioni" di punti vendita pensati indipendentemente dal prodotto, applicabili a qualsiasi tipo di commercio.
Questi contenitori, realizzati da tre soci ADI, Associazione per il Disegno Industriale, vengono proposti come capaci di aumentare la competitività, e il fatturato, indipendentemente dal loro contenuto. Queste novità si rivolgono a venditori del futuro con il profilo di un distributore indipendente, medio-piccolo, che vende arredamento contemporaneo e di design.
La prima proposta è di Ezio Ramera (Stile - Brescia), ed è un negozio senza vetrine costruito attorno ad una piazza su cui si aprono diverse attività sinergiche con l'impresa, come la biblioteca di design o l'agenzia immobiliare.
Dario Maiocchi (Dima) propone invece uno spazio per accogliere solo pezzi unici e di alto livello, per garantire un investimento che si rivaluta nel tempo e che non è soggetto a forme di concorrenza, in quanto unico e non replicabile.
La proposta più avveniristica è di Franco Passamonti che immagina un NetShowRoom in cui i prodotti sono virtuali, vengono conservati in un archivio digitale collegato a Youtube e ad altri social network, e proiettati a grandezza naturale su mega schermi; la vetrina è interattiva e incuriosisce il cliente con il bluetooth, mentre all'interno si parla in videoconferenza con esperti (impiantisti, tecnici, architetti ...) per la progettazione virtuale.
Ma chi è questo "cliente del futuro" a cui ci si sta rivolgendo? chi sa se il consumatore finale può apprezzare la novità di questi "negozi virtuali" senza prodotti?
Lo scopo, abbiamo capito, non è offrire formule magiche, ma provocare una reazione per spostare l'attenzione dal prodotto-che-si-vende al come-si-vende.

Fonte: La Repubblica 14/09/09 http://temi.repubblica.it/casa/2009/09/11/il-negozio-del-futuro-e-interattivo/
In foto, il progetto Shopping Lab di Bestetti Associati

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia il tuo commento